Proposta per l’Emilia Romagna: vietato l’accesso ai minori alle ticket redemption

Chi conosce anche poco il mondo del gioco d’azzardo e quello dei casino online sa e conosce quanto il Movimento Cinque Stelle sia “ostile” a questo settore, laddove ostile si può decisamente tradurre in una forma di assoluta negazione relativamente alla sua esistenza sul territorio italiano. Se si potesse, il M5S bandirebbe il gioco lecito dalla nostra Penisola, accollandosi anche la responsabilità della migliaia di risorse che nel settore ludico sono impegnate da tempo ed anche essendo consapevoli che senza il gioco verrebbe a mancare per il nostro “caro Erario” una sorte di sostentamento importante.

Qui, si vuole parlare di alcuni emendamenti presentati dal Movimento relativamente al Collegato di bilancio 2017 della Regione Emilia Romagna e precisamente sulle ticket redemption, gli sgravi fiscali no slot e la pubblicità al gioco. Il M5S vorrebbe modificare la attuale legge sul Gap, che ha data 2013 ma che è già stata “ritoccata” più di una volta con vari provvedimenti emessi negli anni successivi, per introdurre il divieto di accesso alle ticket redempion per i minorenni, il divieto di pubblicità al gioco e sgravi relativi all’Irap per gli esercenti “no slot”.

Divieto delle ticket redemption. Per questo i pentastellati vorrebbero inserire nella legge regionale il divieto ai minori di utilizzare le ticket redemption e congegni per il gioco lecito, particolarmente quelli attivabili con moneta, con gettone ovvero con altri pagamenti e che possono distribuire tagliandi direttamente od immediatamente dopo la conclusione della partita. E questo per non abituare a “contattare il gioco da giovanissimi”.

Divieto della pubblicità. Qui il discorso diviene un po’ più complicato: l’articolo 6 bis della legge regionale regola il divieto di pubblicità, informazione e promozione alla consapevolezza dei rischi relativamente al gioco d’azzardo. È vietata, a tutela della salute, qualsiasi pubblicità relativa all’apertura od all’esercizio delle sale da gioco e delle sale scommesse od all’installazione di apparecchiature da intrattenimento presso gli esercizi pubblici. È vietata la pubblicità del gioco d’azzardo per la salute dei cittadini più vulnerabili oppure di apparecchi all’interno di esercizi che deve contenere chiare indicazioni sulle reali percentuali di vincita per ogni singolo gioco: questo al fine di dare una rappresentazione fedele il più possibile di quanto la vincita, od il premio, rappresenta una “probabilità” e non in modo frequente per evitare il formarsi di mere illusioni. Le sanzioni relative al mancato rispetto del divieto della pubblicità vanno da mille a cinquemila euro.

Sgravi no slot. Qui infine il Movimento Cinque Stelle propone la rimodulazione dell’Irap per gli esercenti e per i casino online migliori che dismettono le apparecchiature da intrattenimento a decorrere dal 1° gennaio 2017.Viene ridotta l’aliquota Irap nella misura minima ammissibile agli esercizi che provvedano volontariamente entro il 31 dicembre precedente a quello a cui si riferisce l’agevolazione, al disinstallo degli apparecchi da gioco nei locali in cui si svolge l’attività e la cui autorizzazione è stata data prima della approvazione della presente legge.

Sembra proprio che con le dimissioni dell’ex Premier Renzi, e con le misure proposte dal Movimento Cinque Stelle dell’Emilia torni di nuovo alla ribalta la questione della “deregulation” nel gioco. Sembra, onestament,e riesplosa sopratutto dopo lo slittamento dell’accordo sul riordino previsto in sede di Conferenza Unificata Stato, Regioni ed Enti Locali. Infatti sembra che oggi vi sia una corsa a varare nuovi provvedimenti in materia, con i Comuni che continuano a varare ordinanze orarie e le Regioni che continuano ad approvare leggi sul Gap, spesso rimaste nel cassetto per anni e che ora vogliono varare a tutti i costi.

Redazione News24G